“Ho fotografato gli oggetti sparsi nelle mie stanze attraverso la costruzione personale di una Wunderkammer domestica.
Sono oggetti fatti come di suoni e colori molto lontani: Alaska, Islanda, Isole Svalbard, il Mar Baltico. C'è in alto , appesa ad un filo, la mongolfiera di carta comprata a Praga. Sopra una scatola di legno di ebano è appoggiata la piccola testa di pietra di una enigmatica divinità indiana.
Le cose mostrano il loro volto nascosto in luoghi domestici che fanno pensare agli altari dei Penati degli antichi romani.
Dentro la casa si intravedono piante dove un variopinto pappagallo di legno come in un fantastico diorama mostra disinvolto il suo lungo becco.
Il progetto è stato realizzato in bianco e nero per creare quella poetica visiva in cui i dettagli dell'ordinario risaltano nella loro esistenziale efficacia.
I momenti sono racchiusi negli oggetti, il tempo li sedimenta, ognuno rappresenta qualcosa, incensa la sacralità della vita, riveste di sacro ciò che è profano.”